Once upon a time: il progetto dove il moderno incontra il retrò

Luli Kibudi (qui il suo profilo instagram) è nata in Argentina e ora vive a Barcellona. È una graphic designer esperta che lavora nel settore del marketing e della pubblicità. Luli sta attualmente lavorando alla Glovo.
Luli Kibudi ha realizzato “Once Appon a Time (in italiano “C’era una volta”), un progetto in cui il moderno incontra il retrò. È una campagna creativa per ritrarre le app dei vecchi tempi. Ci è piaciuto qui a LIUKdesign, quindi abbiamo voluto condividerlo con voi!

Once upon a time: un progetto che si basa sul ricordo
Molti di noi ricordano il rullino della macchina fotografica o il floppy disk. Certi oggetti, nella memoria di chi li ha vissuti, hanno un qualcosa di romantico e nostalgico. Ricordano determinati momenti, spensierati e per alcuni legati all’infanzia. Un libro, un giornale, una musicassetta: il tutto viene ripercorso da un progetto, ambientato negli anni 80, battezzato Once upon a Time.

Netflix
L’artista reinterpreta le app o dispositivi utilizzati in tutto il mondo divenuti imprescindibili ormai da almeno dieci anni a sta parte. Così, ad esempio, Netflix si trasforma in una videocassetta. Negli anni novanta videocassette era sinonimo di Blockbuster, catena presente in tutto il mondo che si occupava di noleggio video. Blockbuster ha dichiarato fallimento nel 2013, ma negli anni ottanta e novanta perт, anche se non era ancora cosм diffusa, soprattutto oltre oceano, era il sinonimo di videocassetta. Ormai oggi i distributori fisici di video noleggio non esistono piщ: tutti i film si noleggiano online oppure si pagano piattaforme streaming (ad esempio Netflix o Amazon Prime Video) per accedere agli infiniti cataloghi di cui dispongono.

LinkedIn in Once upon a time torna ad essere il classico giornale che soprattutto nelle ultime pagine raccoglieva i vari annunci di cerco-offro lavoro. Similitudine corretta se pensate come questo social sia molto professionale e strumento di un certo livello per l’ambito lavorativo.

L’app per eccellenza che tutti hanno. Fondamentale ormai sia per portare avanti relazioni personali e sentimentali che situazioni lavorative e di business. E si, stiamo parlando di WhatsApp, che ha rivoluzionato la messaggistica e le chiamate online. E’ entrata nelle nostre vite piano piano, diventando ormai strumento impossibile da non avere: nessuno ci può rinunciare. La similitudine scelta dall’artista con il telefono fisso di casa è quanto mai azzeccata, soprattutto per chi ha a mente le lunghe telefonate che si facevano, soprattutto negli anni 80: un pò come i lunghi messaggi che si scrivono ora.

Spotify
Spotify oggi vuol dire ascoltare musica, quando, dove e come vogliamo. Un pò come negli anni 80, che potevamo realizzare la nostra playlist personalizzata, registrando dal mangianastri le nostre canzoni preferite: solo che ora non c’è la voce dello speaker radiofonico che rovina il nostro pezzo e né tantomeno dobbiamo usare una “Bic” per riavvolgere!


Once upon a time: un bellissimo viaggio nel tempo
Questo viaggio indietro nel tempo richiede più esperienza di quanto si possa pensare, con ogni progetto che richiede fino a tre ore per essere completato. Questo è solo un esempio del tempo e degli sforzi necessari che stanno dietro a un progetto, che hai più può magari sembrare semplice o addirittura banale.
“Dipende dalla semplicità”, ha descritto Kidbudi in un’intervista a Bored Panda. “Quelli su cui ho speso meno tempo sono quelli più semplici, come Spotify e Netflix (mezz’ora). I più complessi sono stati Linkedin, Pinterest e Gmail, visto che ho dovuto dedicare qualche ora a ritoccarli (3 ore).”

