Nuova ADV Carlsberg

Nuova campagna ADV Carlsberg che confessa di non essere dopo tutto la migliore birra al mondo.
Gli utenti Twitter con un debole per i fast food potrebbero ricordare una trovata piuttosto insolita tirata fuori da KFC a novembre 2018. Il colonnello Sanders non è mai stato conosciuto per aver prodotto le migliori patatine al mondo. Ma, sapendo che gli intenditori di pollo non andavano da lui per le patatine, ha deciso di cambiare la ricetta.
L’effetto positivo del messaggio opposto

Il team di KFC ha deciso di iniziare a pagare per promuovere i tweet che non presentavano la sua offerta a base di patatine sotto la migliore luce, presumibilmente per garantire che quelli di noi che scorrono su e giù i vari tweet abbiano alla lunga il necessario appetito per andare al più vicino ristorante senza la voglia di patatine.
I ragazzi della birra danese Carlsberg hanno fatto lo stesso, trascorrendo gran parte della scorsa settimana ritwittando commenti sulla birra chiara che lo ha confrontato con l’acqua del bagno, tra le tante cose. Questo, ovviamente, per un drink che si è sempre venduto come “probabilmente la migliore birra del mondo”, non è unlato positivo.
I cinici dei social media presumevano – giustamente come si scopre – che questa ondata di odio per se stessi era semplicemente uno stratagemma intelligente per suscitare un pò di pubblicità attorno a qualcos’altro.

ADV contemporaneo: accettare i difetti
Ecco, i giornali di questo periodo presentano una grande pubblicità per la birra scandinava. Ammettendo che Carlsberg non è probabilmente la migliore birra del mondo, l’annuncio afferma che “Da qualche parte lungo la linea, abbiamo perso la strada. Ci siamo concentrati sulla qualità della birra, non sulla quantità. Diventiamo una delle più economiche, non tra le migliori. “
Con questo in mente, Carlsberg sapeva benissimo cosa stava facendo. “Abbiamo dovuto creare una birra migliore”, afferma l’annuncio. “Un nuovo Carlsberg, completamente ridimensionata fin dalla testa al luppolo”.
Che la nuova Carlsberg abbia un sapore diverso è tutto da vedere, ma la campagna segna l’ultimo esempio di uno sviluppo intrigante nell’advertising contemporaneo: accetta i difetti, amplifica le opinioni negative e poi cerca il riscatto. Fiduciosamente.
Fonte articolo: Its Nice That